VENDITA ZAFFERANO D'ABRUZZO

LO ZAFFERANO: ETIMOLOGIA E MITO

 

La parola zafferano deriva dall’arabo “زَ ْعفَ َران”, za ̔farān; dal persiano “زرپران”, zaâfara e dal latino medioevale “safaranum”. Una derivazione alternativa vorrebbe che “زَ ْعفَ َران “ za’farān sia la forma resa in arabo della persiana zarparān, “زرپران” data da zar + par + –ān, letteralmente “avente foglie gialle”. Ancora più antico è l’accadico “azupiranu”: zafferano mentre nel latino classico il termine usato era invece crŏcum di provenienza semitica. Esso è adattato dalla forma aramaica kurkema attraverso il termine arabo kurkum e gli intermedi greci krokos o karkum, che significano “giallognolo”. L’origine ultima potrebbe essere il sanscrito kunkumam. Nella mitologia greca Krokos, un giovane mortale s’innamorò della ninfa Smilace, protetta del dio Apollo. Come l’autunno anche loro sapevano che si stava avvicinando l’inverno per il loro amore proibito così il tribunale degli dei decretò che vista l’impossibilità di unione fra un mortale ed un immortale i due innamorati venissero tramutati in due piante. Amanti della luce del sole, dolcissime, profumatissime e altamente curative, ma allo stesso tempo, se consumate in dosi eccessive in grado di causare la morte. 20 gr. di zafferano possono causare la morte se ingeriti in una sola dose, 10 gr. presi in un’unica porzione, provocano l’aborto..dolorosamente.

LO ZAFFERANO: LA STORIA

 

Lo Zafferano è una spezia conosciuta da millenni; esso si trova citato nelle Sacre Scritture, nel Cantico dei Cantici di Salomone. Si narra che il Monte dove è stato crocifisso il Cristo fosse cosparso di fiori di zafferano. Da questo avvenimento la montagna venne chiamata anche “Monte d’oro”. Il colore giallo che si ricava da tale fiore infatti divenne il colore dell’oro divino per le sue rappresentazioni sacre. Le proprietà dello zafferano erano già note agli Egizi come conferma il Papiro di Ebers del 1550 a.C. Nell’Iliade Omero indica il croco tra i fiori del letto di nuvole di Zeus. Il medico greco Ippocrate lodando le sue facoltà farmacologiche lo raccomandava contro i reumatismi, la gotta e il mal di denti. I Romani utilizzavano lo zafferano come colorante per i veli delle spose, mentre nelle miniature spesso sostituiva l’oro. Lo zafferano veniva utilizzato anche come cosmetico per tingere capelli, unghie, labbra e pelli. L’essenza di questa pianta è stata in grado di legare due civiltà. Esso rappresenta una delle porte d’accesso di Costantinopoli, vie segrete sulle tracce di Damasco, da quasi due millenni. L’eco di una montagna del Cachemire è risuonato sino alle vette della Majella in Abruzzo, incise dal tempo e da un sapere intarsiato nella roccia, trasportato dalla forza di uomini in dono ad altri uomini. Una parte di Bisanzio risvegliata e rifiorita in un contesto differente, su rocce e terre diverse, bagnate dal nostro Mar Mediterraneo.

PROPRIETA’ ORGANOLETTICHE E COMPOSIZIONE

 

Lo zafferano possiede alcune proprietà organolettiche che lo rendono inconfondibile come colore rosso, aroma intenso e gusto deciso. Gli elementi chimici che conferiscono allo zafferano d’Abruzzo le sue specifiche qualità sono quattro: crocetina, crocina, picrocrocina e safranale. Queste interessanti molecole derivano tutte da un unico precursore, il carotenoide zeaxantina. I carotenoidi formano la sua particolare e preziosa composizione perchè sono degli eccellenti antiossidanti. Contrastano l’invecchiamento cellulare e l’accumulo dei radicali liberi facendo risultare questa spezia un potente alleato contro il declino e i danneggiamenti della pelle. Molte SPA offrono un efficace e raffinato massaggio rilassante a base di zafferano. Contiene inoltre la vitamina B1 e B2 e molti aromi naturali che sono in grado di incrementare le difese immunitarie. La memoria e le funzioni cognitive dell’apprendimento traggono beneficio da queste componenti.

IN MEDICINA

 

La medicina moderna riconosce allo zafferano la caratteristica di stimolare il sistema nervoso. Le ricerche mediche stanno vagliando l’ipotesi di incidenze benefiche in presenza della malattia di Alzheimer. Lo zafferano funge inoltre da potente antitumorale. Le case farmaceutiche da lungo tempo ormai utilizzano i preziosissimi elementi dello zafferano per la composizione di numerosi farmaci e cosmetici. La Picrocina che gli conferisce il particolare sapore amarognolo e il safranale che da al suo olio essenziale un odore acre ed intenso sono valide componenti di questo fiore portentoso. Grazie al suo contenuto di vitamina A, lo zafferano risulta essere efficace anche contro la degenerazione maculare dell’occhio. Particolarmente benefico è per la cura dell’asma e in generale per le infiammazioni riguardanti l’apparato respiratorio, alleviando i sintomi della tosse. Grazie ai suoi principi attivi in grado di aumentare la secrezione di bile e succhi gastrici, risulta essere un efficace regolatore dell’apparato digestivo favorendo la digestione e accelerando il metabolismo. Riduce la pressione sanguigna proteggendo il cuore e le arterie perché fluidifica il sangue e diminuisce l’ipertensione e l’ipercolesterolemia. Lo zafferano inoltre ha delle ottime proprietà terapeutiche per i disturbi della sfera emotiva come depressione e stress. Aiuta a controllare gli sbalzi di umore durante il periodo premestruale poiché incrementa i neurotrasmettitori di serotonina e dopamina. Un altro prezioso beneficio è il potenziamento della memoria. Aiuta a trovare sollievo alle gengive irritate soprattutto durante la fase della dentizione dei più piccoli. È in grado di rallentare la perdita della vista causata dall’invecchiamento dell’organismo. Ha proprietà disintossicanti ed anti infiammatorie grazie alla curcumina che ha i medesimi effetti del cortisone. Lo zafferano difende i capelli dalle aggressioni estive di sole, vento e acqua del mare. Infine vanta di avere proprietà afrodisiache poiché aumenta la produzione di serotonina.

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